Transumanze

La transumanza consente un’economia verticale, antagonista di quella intensiva spalmata sui grandi spazi.
Troppi però sono gli ostacoli, a partire dai divieti sempre più ampi, da parte dei Comuni, di transito per i paesi. Anche una via armentaria per eccellenza, come quella che collega il passo di Praderadego alla Val Belluna sbucando fra Follina e Cison di Valmarino, recentemente è stata "sbarrata”.
Se in Lombardia e Piemonte la legge affida alle aziende sanitarie il controllo delle greggi e il compito di avvisare i sindaci dei comuni che saranno attraversati, in Veneto bisogna chiedere mille autorizzazioni. Produrre più carta che pecore. Tutta colpa della leggenda metropolitana per cui le pecore porterebbero zecche e malattie.
Così la transumanza di oggi salta da un campo all’altro. Va dove trova ospitalità. Si muove soprattutto lungo gli argini dei fiumi. Ma soffre e diminuisce.
Pensare che fino a vent’anni fa, ogni 15 febbraio, i pastori che svernavano nelle campagne padovane, si ritrovavano per una messa (e una festa) all’arca del Santo. Nel bel mezzo dell’inverno perché nell’antichità era la data in cui si celebravano i Lupercali, festività romana in onore del dio Fauno-Luperco, protettore di pecore e capre dall’attacco dei lupi che, nel mese più freddo dell’anno, scendevano a valle a insidiare le greggi.
Oggi saranno 60mila le pecore che nel Triveneto fanno la transumanza. Tutte di razza foresta, per lo più bergamasche e biellesi.
Eppure qualcosa sta cambiando in questo mondo. Per prima cosa la percezione del suo valore ecologico: se un tempo erano ritenute dannose all’ambiente, oggi al contrario le pecore sono importanti ai fini della salvaguardia del territorio. Nelle zone impervie, là dove le mucche non arrivano. Ma anche per fermare il bosco che, abbandonato, inesorabilmente avanza e distrugge.

Il passaggio di un gregge rappresenta sempre un piccolo evento nella vita quotidiana di ciascuno di noi, il tempo si ferma e una buona scusa rasserena la coscienza di chi è di fretta. I pastori avanzano immersi nei loro pensieri come degli alieni, ci sono e un attimo dopo sono scomparsi…tante piccole teste fluiscono, saltellano e belano…gli asini con gli agnellini appena nati sul dorso, in tasche rigorosamente separate, sembrano sicure scialuppe di salvataggio in un mare bianco di lana e belati. Ma da dove vengono? Dove stanno andando? Nessuno sembra chiederselo, come se in realtà non esistessero che in quel preciso istante in cui incrociano la nostra strada…..